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"Sicuramente a pensare di scrivere un libro autobiografico ci vuole molto coraggio: il coraggio di sfidare i propri limiti. Sì, il coraggio di raccontare la vita di un ragazzo nato molti anni fa nell'alto Casentino in una famiglia contadina, illustrare, attraverso i fatti rimasti impressi nella mia memoria, un periodo economico e sociale difficile come quello tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e i giorni nostri, raccontare dei sogni e delle aspettative di una vita migliore. Parlando di me racconto la storia della mezzadria, del boom economico che ne ha anticipato la fine, delle conquiste sociali e civili del mondo del lavoro e delle donne che hanno permesso la più grande trasformazione nel nostro Paese del ventesimo secolo, parlo del radicale cambiamento di usi e costumi, il difficile e burrascoso periodo che ha messo a dura prova la tenuta dello Stato democratico".